Rappresentazione teatrale “Storie di (Anti)mafia”

Lo spettacolo teatrale “STORIE DI (ANTI)MAFIA” prende avvio dal testo “L’Invettiva” che Michele Palumbo, il compianto scrittore/ giornalista/docente di storia e filosofia presso il Liceo Scientifico “Nuzzi”, compone e destina nel 2012 alla recitazione da parte degli studenti frequentanti la 5 A. Antonio Memeo, autore/regista, e Raffaella Ardito, su autorizzazione e condivisione dell’autore, nell’arco di un anno, assolvono il compito di rimodulare l’opera, modificando il titolo in “Storie di (anti)mafia- Pippo, Rita e Peppino”, aggiungendo la colonna sonora, sintetizzando alcune parti dedicate all’analisi del fenomeno mafioso, inserendo il personaggio di Peppino Impastato, esaltando gli effetti scenici e l’abilità recitativa del duo Antonio Memeo/Domenico Tacchio e dell’attrice Agata Paradiso che interpreta Rita Atria. Durante gli anni scolastici 2014 e 2015 lo spettacolo viene presentato agli alunni di quasi tutte le scuole superiori di Andria e di Canosa di Puglia, di alcune scuole medie, nonché in due performance serali.

L’importante traguardo dell’inserimento di “STORIE DI (ANTI)MAFIA” nell’ultima rassegna del Festival Internazionale “Castel dei Mondi” rappresenta il rilancio dell’esperienza di teatro itinerante che, ancora una volta, consente ad un pubblico vasto di preadolescenti ed adolescenti non solo di individuare le cellule cancerogene del tessuto sociale nel nostro Paese, per combatterle, ma anche di conoscere la personalità sfaccettata di un concittadino, la cui azione è stata costantemente e profondamente ispirata all’impegno sociale e al consolidamento, nella pratica quotidiana, dei principi di libertà, democrazia e giustizia, dovunque abbia operato.

Il lavoro “STORIE DI (ANTI)MAFIA” è un esempio emblematico di teatro con taglio sociale e con conseguenti risvolti pedagogici. Il testo, infatti, traccia la storia della mafia partendo dalle origini, che sfumano nell’atmosfera della leggenda, delineandone le trasformazioni e focalizzando le connotazioni che essa assume nel corso degli anni: dalle implicazioni di carattere socio-economico agli addentellati con il potere politico; dalle collusioni con i servizi segreti e con le forze dell’ordine, teoricamente preposte alla tutela della legalità e degli ordinamenti democratici, nonché alla difesa delle vittime e dei magistrati  impegnati nel contrasto all’organizzazione malavitosa, all’imperante mentalità mafiosa che induce chi sa a tacere. I contenuti dell’opera vengono veicolati e filtrati attraverso tre figure-chiave: Pippo Fava, Rita Atria e Peppino Impastato, vittime innocenti di Cosa Nostra.

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